Whisky

Selezione di whisky internazionali

Al Mixer potrete sorseggiare whisky pregiati!

Vi aspettiamo dal lunedì al sabato a Pescara.

Whisky

Gli antichi gaelici la chiamavano “Uisge Beatha, acqua di vita”. Quando si parla di buon bere si pensa subito al whisky, status symbol di eleganza e raffinatezza ha conquistato da tempo i palati di appassionati in tutto il mondo. Distillato radicato nella sua terra d’origine, oggi presenta variegate sfaccettature. È un prodotto che sa rinnovarsi con il passar del tempo e oggi lo troviamo praticamente dappertutto. I paesi produttori di whisky sono innumerevoli e ognuno di essi contribuisce a rendere questo prodotto sempre più affascinante agli occhi di noi spettatori sempre più entusiasti e sempre più entusiasmati.

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È la zona più importante nella produzione di malti in Scozia, la chiave di volta per capire la grandezza del whisky. Da questa zona provengono i whisky più equilibrati e ricchi di aromi, grazie ad un sapiente uso delle botti e del loro precedente utilizzo: sherry, porto, bourbon che donano al distillato eleganza e personalità.

Regione situata nel nord est della Scozia, deve il suo nome proprio al fiume Spey. Da qui proviene circa il 50% della produzione del whisky scozzese. I malti che se ne ricavano, grazie all’uso quasi inesistente della torba e ad un’acqua povera di minerali, risultano essere i più eleganti di Scozia. I whisky dello Speyside sono caratterizzati da note di miele, noci, pere sciroppate, uva sultanina e spezie. Questa regione ospita le più grandi e importanti distillerie della Scozia, oltre a un patrimonio naturale fuori dal comune.

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Quando si parla di whisky, inevitabile è il rimando alla torba e allo iodio che tanto caratterizzano i più famosi e iconici malti di Scozia. Iniziamo subito col dire che questi sono i whisky più riconoscibili in assoluto, grazie al forte utilizzo della torba nel processo di essiccazione e alla vicinanza del mare che ne identificano sapore e aromi. Le isole che fanno parte di questa famiglia sono numerose ed ognuna presenta caratteristiche climatiche e ambientali che si ripercuotono su prodotto finale. Tra le isole più famose vi sono sicuramente Islay e Skye dove si producono i malti più ricercati e apprezzati.

Creati dalla combinazione di whisky di malto e whisky di grano, nascono i blended whisky tradizionalmente più “semplici” rispetto alla loro controparte di puro malto. Oggi riusciamo a trovare in commercio prodotti di grande raffinatezza e struttura complici uno straordinario “saper fare” e un mercato in mutamento.

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L’isola di Smeraldo è certamente tra le mete preferite quando si parla di whisky. In questa zona storicamente per la produzione di whisky è sempre stata utilizzata una combinazione di orzo maltato e orzo non maltato, combinati ad un ciclo di distillazione sia in continuo che in discontinuo. Tutto ciò ha portato alla creazione di whisky più morbidi e rotondi rispetto alla controparte scozzese, difettando però di un carattere distintivo che è invece tipico dei loro cugini, senza contare la breve durata dell’invecchiamento che raramente superava i 12 anni. Oggi per nostra fortuna il mercato è cambiato e assieme ad esso anche la filosofia produttiva che va incontro ad una nuova generazione di consumatori molto attenti ed esigenti.

I whisky del Nordamerica con il tempo hanno saputo trovare una propria identità nei confronti dei loro parenti europei. Innanzitutto le materie prime, qui la componente distintiva è il granturco con una buona dose di altri tipi di cereali come l’orzo, il grano invernale e la segale (se usata per almeno il 51% parliamo di rye whisky). Inoltre si sono sviluppate diverse tecniche di produzione e invecchiamento. Oggi il whisky americano in tutte le sue declinazioni, che sia il poderoso Kentucky bourbon, il pungente whisky del Tennessee o il più morbido whisky canadese, incontra l’approvazione degli esperti in tutto il mondo conquistandosi una propria cerchia di fedelissimi.

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Whisky giapponese

Con “l’invasione giapponese” negli ultimi 10 anni la domanda di whisky giapponese è cresciuta in maniera esponenziale. Oggi i whisky giapponesi sono richiesti da amanti e intenditori in tutto il mondo e le bottiglie ultra invecchiate sono oggi una rarità. Creati prendendo a modello il whisky scozzese, oggi presentano caratteristiche sensoriali proprie e distintive. Combinando il know-how scozzese con il perfezionismo proverbiale giapponese, si è riusciti a creare un whisky morbido ed elegante.

  • Hibiky Suntory Harmony: 43% alc.
  • The Yamazaki 12 y.o. s.malt: Kyoto 43 % alc.
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